Prefazione all'edizione italiana di Massimo Galletti

Miguel Àngel Martìn, l'autore di questo libro, è un giovane spagnolo di grande talento. Ha il segno elegante, ma anche intelligentemente povero, figlio consapevole di un'arte "povera" com'è il comic. Un segno moderno a modo suo distante, ma che accetta il compromesso e la contaminazione delle nuove periferie, delle marginalità mutate, coatte, delle solitudini atroci come futuri asettici. Martìn sa creare scenari possibili per atmosfere terribili, delineare protagonisti purtroppo credibili. Il linguaggio è asciutto, secco, senza fronzoli e ci guida sicuro a punti d'arrivo sgraditi, ambigui, straniti.

Se in un libro a fumetti cercate territori del linguaggio avete speso bene i vostri soldi, avete un nuovo autore da seguire con attenzione, potete ringraziare un piccolo editore coraggioso per l'opportunità che vi ha dato, rischiosa ma non vuota. Psychopathia Sexualis è un libro ambiguo e pericoloso. Racconta storie purtroppo vere, accanto ad altre purtroppo verosimili. Racconta forse la fogna più fogna, il male più male. Se qualcuno non le racconta, le storie non esistono (ma quelle realtà purtroppo, si, esistono ugualmente). Se non ci si assume il diritto più controverso di poter raccontare "tutto", lì inizia a morire la libertà. E poi le storie, spesso le più estreme, sono metafore del mondo; e le storie sono "quelle", come "quello" è il mondo.

Conosco autore ed editore, li stimo. Ma leggendo un libro come questo non può non sfiorarti il sospetto che alla base di tutto ci possano essere anche intenti commerciali, forse addirittura pensieri repressi che, camuffati da pamphlet sono diventati piaceri espressi. Non conosco voi lettori, ma temo che la totalità tra voi abbia comprato questo libro attratta dallo "scandalo", dalle grida "estreme" in copertina, insoddisfatta dalle "fighe glamour" ormai onnipresenti, attratti dalle sfida. Spero che, se c'è del vero, autore o editore o lettori, alla fine dell' esperienza vi rimorda almeno la coscienza. Che quei soldi, spesi o guadagnati, vi abbiano comprato un pezzetto di inferno. E ad altri il compito di perdonarvi.

Ma tra i pericoli di questo libro, c'è anche che qualcuno lo trovi poco "estremo": troppo intellettuale, troppo elegante, troppo documentaristico, troppo freddo, troppo poco realista. Se c'è qualcuno tra questi, e mi legge, solo l'augurio di una gran brutta fine.