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______«E' lo strano destino dei disegni underground - spiega lo storico del fumetto Franco Fossati - . Sono immagini "sporche", volutamente brutte e grottesche. Sono pugni allo stomaco». E forse è proprio la loro mancanza di realismo a ferire di più, a offendere chi li guarda senza conoscerli. L'immagine disegnata si ferma nella memoria più di quella cinematografica. Colpisce più duro, fa più male. ______ Tutto vero. Resta però un problema di fondo: è proprio il caso di pubblicare un fumetto - sia pure d'autore, sia pure per adulti - in cui si vedono in cui si vedono erezioni, sodomizzazioni, omicidi durante l'atto sessuale, bambini torturati senza pietà? «Tutto dipende dalle ragioni per cui lo si fa - risponde il critico Massimo Galletti, che ha firmato la prefazione di Psychopathia sexualis -. Lo si può fare per vendere, e non è certo il caso di Martìn, la cui tiratura raggiunge appena le mille copie. Oppure lo si può fare per denunciare: la maggior parte delle storie raccontate in questo libro è tratta dalla cronaca dei giornali, senza nessuna concessione alla fantasia. Chi legge, alla fine è schifato da quello che ha visto. Ho scritto che Martìn racconta "la fogna più fogna, il male più male". Ma le sue storie non sono fantastiche, sono verosimili. E se la realtà è orrenda, è giusto guardarla in faccia. Anche attraverso un fumetto». |
______ Lo stesso Galletti, comunque , qualche dubbio ce l'ha: «Conosco autore ed editore - scrive -. Li stimo. Ma leggendo un libro come questo non può non sfiorarti il sospetto che alla base di tutto ci possano essere anche, o in parte, intenti commerciali, forse addirittura pensieri repressi che, camuffati da pamphlet sono diventati piaceri espressi...» ______ Jorge Vacca, uno dei pochi intellettuali a rischiare davvero il carcere per una storia di censura, scuote la testa: «Psychopathia sexualis non è un libro volgare - dice -. E' un albo che non lascia indifferenti, che fa pensare. Non sta a favore o contro le cose che mostra, ma le fa vedere senza falsi pudori». L'editore non si arrende: «Faremo una mostra con i disegni originali di Martìn - annuncia -. Dal 28 marzo li esporremo a Milano nelle cantine di un centro sociale. Così la gente potrà vedere con i suoi occhi quello che i giudici hanno sequestrato». E' l'ultima provocazione: i carabinieri sono avvertiti. ![]() |